E a te, e alla tua discendenza dopo di te, darò il paese dove abiti come straniero: tutto il paese di Canaan, in proprietà per sempre; e sarò il loro DIO«.

Or questi sono i nomi dei figli d’Israele che vennero in Egitto con Giacobbe. Ciascuno di loro venne con la sua famiglia:

Dopo questo, Mosè ed Aaronne andarono dal Faraone e gli dissero: »Così dice l’Eterno, il DIO d’Israele: »Lascia andare il mio popolo, perché mi celebri una festa nel deserto««.

Allora essi dissero: »Il DIO degli Ebrei ci è venuto incontro; ora lasciaci andare per un cammino di tre giorni nel deserto perché possiamo sacrificare all’Eterno, che è il nostro DIO, affinché egli non ci colpisca con la peste o con la spada«.

Il Faraone disse nuovamente: »Ecco, il popolo del paese è ora numeroso, e voi vorreste fargli interrompere le sue fatiche«.

»Non date piú paglia al popolo per fare i mattoni, come prima; e vadano essi stessi a raccogliere la paglia!

Sovraccaricate questi uomini di duro lavoro, ed essi lo facciano senza dar retta a parole d’inganno«.

Andate voi stessi a procurarvi della paglia dovunque ne potete trovare, perché il vostro lavoro non sarà per nulla diminuito"«.

E i sorveglianti li sollecitavano dicendo: »Ultimate il vostro lavoro giorno per giorno come quando c’era la paglia!«.

Allora i capi-squadra dei figli d’Israele vennero a protestare dal Faraone, dicendo: »Perché ti comporti così coi tuoi servi?

Allora egli rispose: »Siete pigri, molto pigri! Per questo dite: »Andiamo a sacrificare all’Eterno«.

I capi-squadra dei figli d’Israele si resero conto di trovarsi nei guai, perché veniva loro detto: »Non diminuite per nulla il numero dei mattoni prescritto giorno per giorno«.

e dissero loro: »L’Eterno volga lo sguardo su di voi e giudichi, poiché ci avete resi odiosi agli occhi del Faraone e agli occhi dei suoi servi nel mettere nelle loro mani la spada per ucciderci«.

Poiché, da quando sono andato dal Faraone, a parlare in tuo nome, egli ha fatto del male a questo popolo e tu non hai affatto liberato il tuo popolo«.

Non maltratterai lo straniero e non l’opprimerai perché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto.

Non opprimerai lo straniero, poiché voi conoscete l’animo dello straniero, perché siete stati stranieri nel paese d’Egitto.

Lo straniero che risiede fra voi, lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso, poiché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto. Io sono l’Eterno, il vostro DIO.

Amate dunque lo straniero, perché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto.

dicendo: »ti darò il paese di Canaan come porzione della vostra eredità«,

quando non erano che un piccolo numero, pochissimi e stranieri nel paese,

Anche Israele venne in Egitto, e Giacobbe soggiornò nel paese di Cam.

Poi mutò il loro cuore, perché odiassero il suo popolo e tramassero inganni contro i suoi servi.

E Dio parlò cosí: che la sua progenie dimorerebbe come forestiera in paese straniero, e che là sarebbe tenuta in schiavitú e maltrattata quattrocento anni.

Ma Dio aggiunse: »Io giudicherò la nazione alla quale avranno servito; e dopo ciò, essi usciranno e mi serviranno in questo luogo«.

Per fede Abrahamo, quando fu chiamato, ubbidí per andarsene verso il luogo che doveva ricevere in eredità; e partí non sapendo dove andava.

perché aspettava la città che ha i fondamenti, il cui architetto e costruttore è Dio.

Perciò da un sol uomo, e questi come fosse morto, sono nati discendenti numerosi come le stelle del cielo e come la sabbia lungo la riva del mare, che non si può contare.

Or il tempo che i figli d’Israele trascorsero in Egitto fu di quattrocentotrent’anni.

Alla fine dei quattrocentotrent’anni, proprio in quel giorno, avvenne che tutte le schiere dell’Eterno uscirono dal paese dell’Egitto.

Or io dico questo: la legge, venuta dopo quattrocentotrent’anni, non annulla il patto ratificato prima da Dio in Cristo, in modo da annullare la promessa.