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samedi, 01 juin 2024

Shavouot (la fête des Semaines) est célébrée 49 jours après le lendemain du shabbat de Pessa'h après les prémices (Pessa'h 3). La Torah nous conseille de compter chaque jour depuis la fête de PESSA'H jusqu'au début de Shavouot (la Pentecôte). 

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Job chapitre 1

Version Bible
Livre
Chapitre
1
C’era nel paese di Uz un uomo chiamato Giobbe. Quest’uomo era integro e retto, temeva DIO e fuggiva il male.
2
Gli erano nati sette figli e tre figlie.
3
Inoltre possedeva settemila pecore, tremila cammelli, cinquecento paia di buoi, cinquecento asine e un grandissimo numero di servi. Cosí quest’uomo era il piú grande di tutti gli Orientali.
4
I suoi figli solevano andare a banchettare in casa di ciascuno, nel suo giorno, e mandavano a chiamare le loro tre sorelle perché venissero a mangiare e a bere con loro.
5
Quando la serie dei giorni di banchetto era terminata. Giobbe li andava a chiamare per purificarli, si alzava al mattino presto e offriva olocausti secondo il numero di tutti loro, perché Giobbe pensava: »Può darsi che i miei figli abbiano peccato e abbiano bestemmiato DIO nel loro cuore«. Cosí faceva Giobbe ogni volta.
6
Un giorno avvenne che i figli di DIO andarono a presentarsi davanti all’Eterno e in mezzo a loro andò anche Satana.
7
L’Eterno disse a Satana: »Da dove vieni?«. Satana rispose all’Eterno e disse: »Dall’andare avanti e indietro sulla terra e dal percorrerla su e giú«.
8
L’Eterno disse a Satana: »Hai notato il mio servo Giobbe? Poiché sulla terra non c’è nessun altro come lui, che è integro retto, tema DIO e fugga il male«.
9
Allora Satana rispose all’Eterno e disse: »E’ forse per nulla che Giobbe teme DIO?«
10
Non hai tu messo un riparo tutt’intorno a lui, alla sua casa e a tutto ciò che possiede? Tu hai benedetto l’opera delle sue mani e il suo bestiame è grandemente cresciuto nel paese.
11
Ma stendi la tua mano e tocca tutto ciò che possiede e vedrai se non ti maledice in faccia«.
12
L’Eterno disse a Satana: »Ecco, tutto ciò che possiede è in tuo potere non stendere però la mano sulla sua persona«. Così Satana si ritirò dalla presenza dell’Eterno.
13
Cosí un giorno avvenne che mentre i suoi figli e le sue figlie mangiavano e bevevano vino in casa del loro fratello maggiore, giunse da Giobbe un messaggero a dirgli:
14
»I buoi stavano arando e le asine pascolavano nelle vicinanze,
15
quando i Sabei sono piombati loro addosso, e li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i servi. Io solo sono scampato per venire a dirtelo«.
16
Egli stava ancora parlando, quando giunse un altro e disse: »Il fuoco di DIO è caduto dal cielo, ha investito pecore e servi e li ha divorati. Io solo sono scampato per venire a dirtelo«.
17
Egli stava ancora parlando, quando giunse un altro e disse: »I Caldei hanno formato tre bande, si sono gettati sui cammelli e li hanno portati via, e hanno passato a fil di spada i servi. Io solo sono scampato per venire a dirtelo«.
18
Egli stava ancora parlando, quando giunse un altro e disse: »I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo vino in casa del loro fratello maggiore.
19
quand’ecco un vento impetuoso, venuto dal deserto, ha investito i quattro angoli della casa che è caduta sui giovani, ed essi sono morti. Io solo sono scampato per venire a dirtelo«.
20
Allora Giobbe si alzò, si stracciò il suo mantello e si rase il capo; poi cadde a terra e adorò,
21
e disse: »Nudo sono uscito dal grembo di mia madre e nudo vi ritornerò. L’Eterno ha dato e l’Eterno ha tolto. Sia benedetto il nome dell’Eterno«.
22
In tutto questo Giobbe non peccò e non accusò DIO di alcuna ingiustizia.

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