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vendredi, 29 mars 2024
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BEIT MIDRASH MESSIANIQUE

CENTRE MESSIANIQUE BETH YESHOUA

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Cours d'hébreu pour les nuls

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  • PARASHA SHEMOT

    Le Livre de l'Exode

Séminaire du 17 au 20 mai "Les Merveilles de l'hébreu"

L'hébreu n'est pas indispensable pour être sauvé et pour avoir une relation personnelle et intime avec le Seigneur. Par contre il contribue à notre joie de comprendre les Écritures.

Yeshoua se trouve partout dans l'ancien testament ;

Pourquoi l’hébreu dans l'AT et pourquoi le grec dans le NT ? S'agit-il d'une erreur humaine, d'une volonté antisémite ? Dieu est-il derrière tout ça ?

Quelles sont ces déclarations incroyables de Dieu même au sujet de son Fils, que dit le Messie Lui-même dans Esaïe 53 avec  "Yeshoua Shmi",  

La grammaire hébraïque vient-elle des "massorètes" (les scribes des premiers siècles) ou vient-elle de Dieu?

Révélations stupéfiantes sur les racines de l'arbre du Psaume 1, sur "iysh"  et "iyshah", sur "etsem" (les ossements d'Israël), sur le mot "shalom", sur le mot "dabar".

Et bien d'autres découvertes qui ne peuvent nous laisser indifférents sur cette langue céleste : l'hébreu.

La première partie de ce séminaire aura lieu du 18 au 21 avril "MIEUX CONNAÎTRE ET COMPRENDRE LE DIEU VIVANT ET VRAI (INITIATION À L’HÉBREU) – PASCAL JUNG




 

 

 

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2 Rois chapitre 4

Version Bible
Livre
Chapitre
1
Una donna, moglie di un discepolo dei profeti, gridò a Eliseo, dicendo: »Il tuo servo, mio marito, è morto, e tu sai che il tuo servo temeva l’Eterno; ora il creditore è venuto a prendersi i miei due figli per farli suoi schiavi«.
2
Eliseo le disse: »Che cosa devo fare per te? Dimmi, che cosa hai in casa?« Ella rispose: »La tua serva in casa non ha altro che un vasetto d’olio«.
3
Allora egli disse: »Va’ e chiedi in prestito a tutti i tuoi vicini dei vasi vuoti, e non chiederne pochi.
4
Quando sei rientrata, chiudi la porta dietro di te e dei tuoi figli, poi versa l’olio in tutti quei vasi mettendoli da parte man mano che saranno pieni«.
5
Ella dunque si allontanò da lui e chiuse la porta dietro di sé e dei suoi figli; questi le portavano i vasi ed ella vi versava l’olio.
6
Quando i vasi furono pieni, ella disse a suo figlio: »Portami ancora un vaso«. Ma egli le rispose: »Non ci sono piú vasi«. E l’olio si fermò.
7
Allora essa andò a riferire la cosa all’uomo di DIO, che le disse: »Va’ a vendere l’olio e paga il tuo debito; con quel che resta vivrete tu e i tuoi figli«.
8
Or avvenne che un giorno Eliseo andò a Shunem, dove abitava una donna facoltosa, e questa lo costrinse a prendere un po’ di cibo. Cosí, tutte le volte che passava di là, si recava a mangiare da lei.
9
Ella disse a suo marito: »Ecco, io sono certa che colui che passa sempre da noi è un santo uomo di DIO.
10
Ti prego, facciamo una piccola stanza in muratura al piano di sopra e mettiamoci per lui un letto, un tavolo, una sedia e un candeliere, cosí quando verrà da noi, vi si potrà ritirare«.
11
Un giorno che Eliseo passava di là, si ritirò nella stanza di sopra e vi si coricò.
12
Poi disse a Ghehazi, suo servo: »Chiama questa Shunamita«. Egli la chiamò ed ella si presentò davanti a lui.
13
Eliseo disse quindi al suo servo: »Or dille cosí: »Ecco, tu hai avuto per noi tutta questa premura; cosa posso fare per te? Vuoi che dica qualcosa a nome tuo al re o al capo dell’esercito?««. Ella rispose:
14
»Io vivo in mezzo al mio popolo«. Allora Eliseo disse: »Cosa posso dunque fare per lei?«. Ghehazi rispose: »A dire il vero, lei non ha figli e suo marito è vecchio«.
15
Eliseo gli disse: »Chiamala!«. Egli la chiamò, ed ella si fermò sulla porta.
16
Allora Eliseo le disse: »In questa stagione, l’anno prossimo, tu abbraccerai un figlio«. Ella rispose: »No, mio signore; o uomo di DIO, non ingannare la tua serva!«.
17
La donna concepí e partorí un figlio, l’anno seguente in quella stessa stagione, come Eliseo le aveva detto.
18
Ora il bambino crebbe; un giorno che era andato da suo padre con i mietitori,
19
disse a suo padre: »La mia testa, la mia testa!«. Il padre ordinò al suo servo: »Portalo da sua madre!«.
20
Questi lo prese e lo portò da sua madre. Il fanciullo rimase sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi morí.
21
Allora ella salí, lo adagiò sul letto dell’uomo di DIO, chiuse la porta dietro di lui ed uscí.
22
Poi chiamò suo marito e gli disse: »Ti prego, mandami uno dei servi e un’asina; corro dall’uomo di DIO e torno«.
23
Egli le domandò: »Perché vuoi andare da lui proprio oggi? Non è il novilunio e neppure sabato«. Ella rispose: »Andrà tutto bene!«.
24
Poi fece sellare l’asina e ordinò al suo servo: »Conducimi e va’ avanti, non rallentare il passo per me, a meno che te lo ordini«.
25
Cosí ella partí e si recò dall’uomo di DIO, sul monte Karmel. Non appena l’uomo di DIO la vide da lontano, disse a Ghehazi, suo servo: »Ecco la Shunamita!
26
Ti prego, corri ad incontrarla e dille: »Stai bene? Sta bene tuo marito? E il fanciullo sta bene?««. Ella rispose: »Stanno bene«.
27
Quando giunse dall’uomo di DIO sul monte, gli abbracciò i piedi. Ghehazi si avvicinò per allontanarla, ma l’uomo di DIO disse: »Lasciala stare, perché la sua anima è amareggiata, e l’Eterno me l’ha nascosto e non me l’ha rivelato«.
28
Ella disse: »Avevo forse chiesto al mio signore un figlio? Non ti avevo forse detto: »Non m’ingannare«?«.
29
Allora Eliseo disse a Ghehazi: »Cingiti i lombi, prendi in mano il mio bastone e parti. Se incontri qualcuno, non salutarlo"; e se qualcuno ti saluta non rispondergli; poserai il mio bastone sulla faccia del fanciullo«.
30
La madre del fanciullo disse a Eliseo »Com’è vero che l’Eterno vive e che tu pure vivi, io non ti lascerò«. Cosí Eliseo si levo e la seguí.
31
Or Ghehazi li aveva preceduti e aveva posto il bastone sulla faccia del fanciullo, ma non ci fu né voce né risposta. Perciò egli tornò incontro ad Eliseo e gli riferí la cosa, dicendo: »Il fanciullo non si è svegliato«.
32
Quando Eliseo entrò in casa, vide il fanciullo morto e sdraiato sul suo letto.
33
Egli allora entrò, chiuse la porta dietro loro due e pregò l’Eterno.
34
Poi salí sul letto e si coricò sul fanciullo; pose la propria bocca sulla sua bocca, i propri occhi sui suoi occhi, le proprie mani sulle sue mani; si distese sopra di lui e la carne del fanciullo si riscaldò.
35
Quindi Eliseo si tirò indietro e andò qua e là per la casa; poi salí di nuovo e si distese sopra il fanciullo; il fanciullo starnutí sette volte ed aperse gli occhi.
36
Allora egli chiamò Ghehazi e gli disse: »Chiama questa Shunamita«. Egli la chiamò quando ella giunse da Eliseo, questi le disse: »Prendi tuo figlio«.
37
Cosí ella entrò e gli si gettò ai piedi, prostrandosi fino a terra; poi prese suo figlio ed uscí.
38
Poi Eliseo tornò a Ghilgal; or c’era carestia nel paese. Mentre i discepoli dei profeti erano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: »Metti sul, fuoco la pentola grande e fa’ cuocere una minestra per i discepoli dei profeti«.
39
Uno di essi, che era uscito nei campi per cogliere delle erbe, trovò una pianta rampicante selvatica, da cui raccolse delle coloquintidi, e ne riempí la veste; quindi ritornò e le tagliò a pezzi nella pentola della minestra, benché non sapessero che cosa fossero.
40
Poi versarono la minestra agli uomini perché mangiassero; come essi l’assaggiarono, esclamarono: »C’è la morte nella pentola, o uomo di DIO«, e non ne poterono mangiare.
41
Eliseo allora ordinò: »Portatemi della farina!«. La gettò nella pentola, poi disse: »Versatene alla gente perché ne mangi«. E non c’era piú nulla di cattivo nella pentola.
42
Giunse poi un uomo da Baal-Shalisha, che portò all’uomo di DIO del pane delle primizie: venti pani d’orzo e alcune spighe di frumento nel loro guscio. Eliseo disse: »Dallo alla gente perché ne mangi«.
43
Ma il suo servo rispose: »Come posso mettere questo davanti a cento persone?«. Eliseo ordinò nuovamente: »Dallo alla gente perché ne mangi, poiché cosí dice l’Eterno: »Mangeranno e ne avanzerà««.
44
Cosí egli lo pose davanti alla gente, che mangiò e ne avanzò, secondo la parola dell’Eterno.

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